L’ ACNE
Con il termine Acne ci si riferisce ad una malattia caratterizzata da un processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea. Ogni centimetro quadrato di pelle contiene circa 100 ghiandole sudoripare e 15 ghiandole sebacee; queste ultime sono poste alla base dei peli e producono sebo che rende l’epidermide grassa e lucente. L’aumento della secrezione sebacea stimolata dallo squilibrio ormonale, in particolar modo dal testosterone, causa il ristagno di sebo nel follicolo, provocando una dilatazione eccessiva della ghiandola sebacea che può versare il suo contenuto nel derma circostante. Di conseguenza, c’è la formazione delle prime impurità che provocano lesioni delle pareti follicolari dapprima superficiali, per poi aggravarsi nelle successive infezioni dell’acne. Elemento caratteristico dell’acne è il comedone cioè la fase iniziale dell’acne. E’ una dilatazione dell’orifizio follicolare contenente un materiale biancastro o brunastro costituito da lipidi, cheratina, pigmenti melanici, peli e batteri. Se l’orifizio è ben dilatato, il comedone è aperto e riconoscibile sulla cute come un punto pari ad una capocchia di spillo di colore nero (volgarmente chiamato punto nero, il colore è dato dalla presenza di pigmento melanico), se l’orifizio è invece molto piccolo, si parla di comedone chiuso percepibile al tatto come un granello di sabbia (chiamato punto sotto pelle) che è una microcisti a livello del follicolo. Spesso intorno ai comedoni si ha una tumefazione ed arrossamento con formazione di una papula (piccoli ascessi profondi che sollevano la pelle, la rendono sottile, di colore rossastro violaceo, tesa e dolente, di diametro variabile); l’acne in questo caso è detta papulosa. Se, come frequentemente accade, l’infiammazione si fa più viva e la papula si trasforma in pustolosa giallastra, cioè vescicola contenente pus a cui segue una cicatrice dapprima rossa e poi bianca, viene definita acne pustolosa o nodulare. L’acne volgare viene detta polimorfa quando sul viso, sul petto, sulla schiena, appaiono contemporaneamente comedoni, pustole e macule (cicatrice lasciata dalla pustola). L’acne nello stato peggiorativo si chiama necrotica cioè si presenta con pustole ricoperte da crosticine giallastre localizzate in particolar modo sulla fronte, sulle tempie, sul naso, sul petto e sul dorso. Non danno quasi mai prurito ma specialmente sulle persone adulte è difficile farle scomparire. Questo stato di acne, se non curata, col tempo, può giungere al tessuto peri-follicolare con conseguente formazione di vistose cicatrici. ATTENZIONE: è di competenza dell’estetista solo l’Acne volgare o giovanile.
TRATTAMENTI ANTIACNE
Locali: prodotti antiacne, peeling chimico ovviamente dermatologico, dermoabrasione (ricovero ospedaliero).
Interni: preparati estroprogestinici (pillola antifecondativa) naturalmente solo per i soggetti di sesso femminile, antibiotici, e se il dermatologo accerta che i disagi emotivi stanno assumendo una caratteristica aggravante e amplificante del fenomeno, consiglia anche la psicoterapia.
IL TIPO DI PELLE PIU’ ESPOSTO : la pelle grassa e con i pori dilatati.
UOMINI O DONNE: L’acne colpisce indifferentemente i due sessi. Varia però l’età in cui compare: nei maschi si manifesta attorno ai 16 anni, nelle femmine attorno ai 14. Ma i tipici fattori puberali non sono i soli a scatenare l’acne, tant’è vero che esistono casi di persone di 30, 40, 50 anni colpite da questo tipo di dermatosi.
E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO: spremere foruncoli e comedoni con le dita. Per svuotarli del loro contenuto si può utilizzare l’apposito levacomedoni (sterilizzato), dopo aver esposto la pelle al vapore, in modo che il poro si apra, facilitandone la fuoriuscita del sebo; Evitare lavaggi troppo frequenti, basta detergere il viso la sera con un prodotto specifico ed asciugare la pelle con un fazzolettino usa e getta.
TISANA ANTIACNE DEPURATIVA
Anche a chi non soffre di acne può capitare di veder <<fiorire>> sul viso o sulle spalle qualche antiestetico foruncoletto ecco un rimedio Fai da Te:
In ¾ di litro di acqua fredda mettete un cucchiaino di bardana (potente depurativo del sangue), portate ad ebollizione e lasciate cuocere a fuoco lento per 3 minuti, spegnete e aggiungete un cucchiaio di timo (contiene sostanze antibiotiche) e un cucchiaio di salvia (ricca di ormoni vegetali), lasciate in infusione per 5 minuti, quindi filtrate. Bevetene una tazza al mattino a digiuno e il rimanente nel corso della giornata. Il trattamento va proseguito per almeno un intero mese.
RIMEDIO DELLA NONNA
Applicate sul foruncolo foglie di ortica ben lavate e tritate. L’impacco deve durare almeno 15 minuti e va ripetuto per tre giorni consecutivi!
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